Cipressi solitari o allineati lungo bianche strade poderali, filari di viti che salgono o scendono per dolci declivi, ruscelli ombreggiati da tremuli pioppi, boschi di querci e lecci, prode di ginestre e corbezzoli, questo è ciò che si ammira avvicinandosi a Castelmuzio, suggestivo borgo medioevale nel cuore della Toscana.
E’ preferibile arrivarci da Pienza, per una strada che si snoda tra splendidi casolari e sfiora testimonianze storico-artistiche importanti e suggestive come il monastero benedettino di S. Anna in Camprena, luogo di culto e di preghiera sin dal tempo del papa Pio II, con il suo magnifico refettorio affrescato dal Grande pittore del 400 Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma, luogo valorizzato in tempi recenti dal regista Minghella come scenario del suo film “Il paziente inglese”.
Il borgo si staglia nel cielo con il colore giallo ocra dei muri, dominando la verdeggiante valle del terrente Trove; la nostra casa è qui, al centro del borgo, dopo la chiesa, lungo la via centrale in posizione dominante su vicoli che si intrecciano e la valle che si apre immensa.
Dalle sue finestre, più di un secolo fa, si gustava questa meraviglia della natura Gaetano Milanesi (1813-1895), insigne studioso di fama mondiale e Arciconsole dell’Accademia della Crusca, che gli abitanti hanno voluto ricordare con una lapide posta in un lato della casa, lungo la via che ancora porta il suo nome.
Tutto ancora è incontaminato, tutto è a misura d’uomo, la pace è assoluta e chi viene qui veramente può dire di vivere una vita nuova.