Monte
Oliveto Maggiore,
oggi ha l'aspetto delle grandi Abbazie Benedettine, senza rinnegare
quelle che sono le più belle tradizioni olivetane. Tutto è regolato,
ordinato ed operante. Preghiera e lavoro. Centro di formazione
monastica. L'"Opus Dei", l'osservanza religiosa, la liturgia,
tutto con precisione. La parte attiva, il lavoro, ha come centro
"l'Istituto di Restauro del Libro'. Oggi è una delle più attrezzate
d'Italia in questo ramo da ogni parte vengono richiesti delicati
lavori. Pazienza, intelligenza, inventiva si riallacciano alla
bella scuola dei nostri immortali intarsiatori. Altra attività
è poi quella dellla Liquoreria, ove vengono prodotti distillati
di erbe aromatiche fedeli ad antiche ricette gelosamente custodite
dai monaci del'Abbazia.
Perché non aggiungere la parte agricola che fu ed è vanto benedettino?
Quella lingua di terra in un paesaggio lunare, quale quello delle
crete di Monte Oliveto Maggiore, è da secoli il campo sperimentale
olivetano. Da qui impararono gli antichi monaci l'opera di bonifica
che poi passarono in tanti altri monasteri. Anche oggi a Monte Oliveto
Maggiore è viva questa attività. E un continuo lavoro di rimboschimento,
bonifica dei terreni e piantagioni. Il luogo, di sua natura solitalrio
e selvaggio, è un trionfo di bellezza artistica e di serenità spirituale.
Sul colle, che è quasi epicentro della riarsa e desolata solitudine
delle crete senesi, svetta, nel perimetro di quasi un chilometro
quadrato, una selva di cipressi che frammisti a pini, querce e olivi
formano un parco meraviglioso.
Nel
Chiostro Grande sono celebrate dal Signorelli e dal Sodoma le glorie
di S. Benedetto; su tele e affreschi disseminate un po' dappertutto
sono cantate le grandezze di Colei che è Regina dell'Istituto
Olivetano; Il coro di Fra Giovanni e i corali miniati da monaci,
che umilmente tacquero i nomi, dicono il poema della preghiera;
la biblioteca, anche spoglia dei suoi antichi tesori canta il poema
dello studio e della scienza, fatica dei secoli olivetani.