Sant'Antimo,
sorge nella solitaria Valle Starcia; è uno dei monumenti più belli
di stile romanico, probabilmente cistercense, con evidenti richiami
ai modelli lombardi. Secondo una antica leggenda l'Abbazia è sorta
per volontà dell'imperatore Carlo Magno nel 781. Si racconta che
l'Imperatore ed il suo seguito di ritorno da Roma, nel transitare
lungo la via Francigena, corse il rischio di essere colpito come
molti dei suoi soldati dall'epidemia di peste che imperversava nelle
zone situate alle pendici del monte Amiata; l'Imperatore, in prossimità
del fiume Starcia, fece un voto chiedendo grazia per se stesso e
per la sua gente a che il potente flagello cessasse; per la grazia
ricevuta fonda l'Abbazia di Sant'Antimo.
L'attuale chiesa ha sostituito, nel 1118, la basilica preromanica
come attestano le iscrizioni incise nei gradini dell'altare maggiore,
le quali recano anche il none del donatore, Bernardo degli Ardengheschi,
e in una colonna del deambulatorio (corridoio che gira intorno
all'abside). La costruzione della chiesa e del convento richiese
un impegno costruttivo al di sopra delle possibilità economiche
dei monaci benedettini e questo non consentì di ultimare nè la
facciata, nè parte dei locali di servizio dei frati. Il periodo
di decadenza, che seguì, portò alla sostituzione dei Benedettini
con i Guglielmiti nel 1291. Nel 1462 l'Abbazia fu soppressa da
Pa-pa Piccolomini (Pio II) e incorporata alla diocesi di Montalcino.
Successivamente, in una parte del matroneo (galleria riservata
alle donne, disposta sulle navati laterali, che si affaccia sulla
navata centrale) venne costruito l'appartamento del Vescovo.